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La nostra estate Extra

La nostra estate Extra

Shot, concerti e talk: ecco come è stata la nostra Extra Summer.

Un viaggio esaltante. Un viaggio che ci ha portato a scoprire – e a vivere – un enorme patrimonio di idee, creatività, conoscenze, sensibilità. Un viaggio che è l’ideale prosecuzione di quanto già intrapreso l’anno scorso, quando abbiamo portato un Extra ad alcuni dei più interessanti eventi italiani dedicati alla musica più innovativa e contemporanea, invitando gli artisti più rappresentativi a raccontarsi e confrontarsi in lecture aperte al pubblico, sempre partecipate, spesso emozionanti.

Quest’anno, abbiamo alzato il livello. Quest’anno, la nostra presenza è diventata un fattore semplicemente imprescindibile nella riuscita di quattro festival che, ciascuno a modo proprio, disegnano il miglior racconto possibile sulle energie che più e meglio possono arricchire la contemporaneità, partendo da musica, stile ed innovazione.

La prima tappa è stata NMF – Nameless Music Festival, i primi giorni di giugno 2018. Una location da sogno – una vallata incastonata tra le Alpi Orobie, a qualche decina di chilometri dal Lago di Como – ma soprattutto da parte del team che porta avanti il festival un approccio incredibile, unico in Italia, che fin dall’inizio ha saputo “sognare in grande” cercando di parlare in primis alle nuove generazioni, quelle dei ventenni. Non esisteva prima nel nostro paese un festival di livello in grado di parlare il linguaggio dell’EDM, quello delle nuove sonorità dance, della spettacolarizzazione dell’elettronica, di una musica che diventa un fattore d’aggregazione, radicalmente innovativo guardando a modelli come Tomorrowland. Modelli che però Nameless ha saputo reinterpretare in modo molto personale, molto “italiano”: un rapporto stretto col territorio, un legame emozionale incredibile col proprio pubblico, un “far sentire a casa” gli artisti che ha davvero pochi eguali (…e lo dimostra l’incredibile e spontaneo entusiasmo con cui le più grandi stelle mondiali del genere raccontano, sui loro social network personali, la particolarità dell’esperienza-Nameless). Quasi 50.000 presenze hanno decretato quella del 2018 come l’edizione migliore di sempre per il festival lombardo; e una delle grandi novità di quest’anno è stato proprio l’Igloo Molinari. Stage inedito, nuovo di zecca, che ha portato al festival i sapori techno e house legati alla club culture più pura ottenendo un successo quasi inaspettato per quanto entusiasta e convincente. In questo modo, siamo riusciti per certi versi a “chiudere il cerchio”: la “nuova” dimensione dance di taglio EDM ha incontrato quella storica, più tradizionale e collaudata, nata negli anni ’80 e diventata dagli anni ’90 in poi l’alfabeto sociale preferito del loisir notturno.

Un mese più tardi, a luglio, ci siamo ritrovati in una delle aree più belle ed affascinanti d’Italia, la Valle d’Itria, in Puglia. Nostro partner, Viva! Festival: club culture e ricerche elettroniche ai più alti livelli mondiali. Dopo una prima edizione l’anno scorso assolutamente vincente, subito qualificatasi come eccellenza assoluta in campo europeo nel campo degli eventi musicali estivi, nel 2018 il festival pugliese si è confermato – grazie all’altissimo know how dello staff che lo ha creato e lo conduce – una delle gemme estive per gli appassionati della musica più sofisticata, avanguardista e coraggiosa ma, al tempo stesso, profondamente ed intimamente pop, capace cioè di parlare a più pubblici e più generazioni. Nei giorni del festival abbiamo dato vita ad una particolarissima “gemmazione culturale”, con una serie di Molinari Talk che hanno toccato località magiche come Ostuni, Martina Franca, Cisternino, Alberobello: si è parlato di musica, si è discusso ad altissimi livelli sulle ultime evoluzioni dell’industria culturale e dell’intrattenimento, ci si è confrontati dal vivo con leggende assolute (Goldie) e nuovi leoni emergenti (Nu Guinea, Not Waving), ci si è interrogati sul ruolo del giornalismo musicale in questi anni con ospiti come Luca Sofri de Il Post, Christian Rocca de La Stampa e Giovanni Ansaldo di Internazionale, giusto per fare alcuni nomi.

Agosto ci ha visto abbracciare la Sicilia. Nello specifico Ypsigrock, un festival che è un autentico “best kept secret” della scena musicale mondiale: dal Times in giù, fino ad altre testate di grande prestigio (senza contare i mille attestati di stime di musicisti e manager internazionali…), il festival che dal 1997 si svolge a Castelbuono è considerato un autentico culto. Quasi un mistero inspiegabile. Una line up “metropolitana”, ovvero di grandissima qualità nel campo dell’indie, delle sperimentazioni ritmiche, del nuovo pop più alternativo e dell’elettronica più innovativa, per tre giorni all’anno si trova incastonata in un contesto invece da Sicilia vera, autentica, tradizionale. Ragazzi da ogni parte d’Italia e d’Europa si danno appuntamento per dare vita a qualcosa di tanto imprevedibile ed improbabile quanto, una volta che si è lì sul luogo a vivere il festival in prima persona, “naturale” e spontaneo. Molinari in questa edizione 2018, contrassegnata dall’ennesimo successo di pubblico (15.000 presenze circa) è stata Main Sponsor, oltre ad aver anche patrocinato l’opera multimediale dell’artista tedesco Olaf Nicolai, presentata in partnership con Manifesta e Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 e proiettata sulle pareti del Castello che domina la città (e il main stage del festival).

L’ultimo appuntamento ci ha portati nella capitale, a Roma, ottobre 2018. Spring Attitude è un festival con cui da sempre si hanno molte affinità elettive: la freschezza della visione, la capacità di combinare ambiti e contesti diversi, investigando tanto nel clubbing e nell’elettronica quanto nella sperimentazione e nel pop dal respiro più innovativo ed internazionale. Diventando quest’anno finalmente Main Sponsor, l’idea è stata quella di legarsi ad una scelta molto importante per il festival capitolino: per la prima volta gli artisti italiani, invece di essere contorno e non fulcro del programma, sono diventati protagonisti in prima persona, da headliner, con uno stage dedicato: l’Italian Attitude Stage by Molinari. Un messaggio forte, che racconta di come anche nei campi più innovativi della musica contemporanea da intrattenimento gli artisti di casa nostra possano giocare un ruolo da autentici protagonisti. Una scommessa, che è stata vinta in pieno: per il festival è stata infatti un’edizione da record, con quasi 20.000 presenze e gli spazi dell’Ex Dogana riempiti all’inverosimile non solo per star della dance ma anche per il rap evoluto di Gemello, il “nuovo pop” di Frah Quintale, lo stile e la storia dei Casino Royale, l’irriverenza iconoclasta di Myss Keta, la “nuova Napoli” piena di funk e soul dei Nu Guinea.

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